venerdì 4 novembre 2011

VIA CRUCIS CON TERESA MANGANIELLO

VIA CRUCIS con alcune riflessioni sulla vita di Teresa Manganiello
di don ATTILIO NEGRISOLO, Sacerdote


Prefazione

Il mistero della Passione di Gesù e della sua Cro­ce, vissuto intensamente da San Francesco d'Assisi, è stato sempre forza vitale e fonte di rinnovamento spirituale per i suoi fedeli seguaci e per la Chiesa.
La "Via Crucis" è un modo semplice, eminen­temente francescano, per fare la meditazione sulla Passione di Gesù.
La giovane terziaria Teresa Manganello (1849­-1876), umile figlia di San Francesco, era solita fare la Via Crucis anche più volte al giorno.
Le fonti scritte ed orali ci informano che, insie­me ad altre due sorelle del Terz'Ordine, aveva chie­sto il permesso di fare la "Via Crucis" nella propria "dimora" e che lei, Teresa, ne era fervida apostola tra la gente delle sue contrade, nel territorio dove passava la sua esistenza:
"Quando bisognava fare la Via Crucis Teresa lo diceva ad una persona e questa faceva passa voce passa voce e così si ritrovavano tutti davanti alla sua casa. Teresa avanti con la Croce sua - la Croce la faceva lei stessa - e gli altri dietro, fino alla Chiesa di Sant'Egidio. I più poveri delle vicinanze erano i primi ad arrivare e seguivano ".
Vogliamo fare questa Via Crucis, con riflessioni sulla vita di Teresa, ripercorrendo, spiritualmente, il suo sentiero, la sua strada.
Le pietre della casa che fu testimone della quo­tidiana Via Crucis di Teresa, sono state riutilizzate per la costruzione del "Sagrato Teresa Manganiel­lo", realizzato nel "crocevia" che lei doveva attra­versare per andare a Sant'Egidio.
Come un tempo la gente radunata da Teresa da­vanti alla sua casa dava inizio alla Via Crucis che si concludeva a Sant'Egidio, così oggi si ripete tale pio esercizio, con la variante che esso ha inizio ai piedi della grande Croce che si erge sul Sagrato menzio­nato.
Auguriamo che Teresa, con il suo messaggio e con l'esempio della sua vita immedesimata a Gesù Cristo, continui a portare le anime ai piedi del Cro­cifisso per farle innamorare di Lui e condurle a quel­la "misura alta" della vita cristiana e della santità, co­sì come indicata dal Papa Giovanni Paolo II nel suo messaggio per il Terzo Millennio.

gennaio 2008
Suore Francescane Immacolatine


Introduzione

Non si contano i Santi e le Sante che hanno pra­ticato ogni giorno la Via Crucis. È un esercizio faci­lissimo che ci aiuta a diventare anime contemplati­ve di Gesù dolente. Qui è il segreto per innamorar­ci di Gesù e diventare suoi veri discepoli, suoi veri testimoni e apostoli.
È la strada per innamorarci di Gesù e far in mo­do che le sue piaghe diventino compagne dei nostri pensieri attraverso le vie del mondo, per vivere con Cristo e trovare in lui conforto, protezione e forza nel cammino della nostra vita. Gesù ci chiama a por­tare la nostra croce.

Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spi­rito Santo.

Tutti: Amen.

Guida: Fratelli, iniziamo questa nostra meditazione sulla Passione con un sincero atto di dolore.

Breve Pausa

Tutti: Atto di dolore Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propon­go col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdo­nami.



PRIMA STAZIONE

Gesù è condannato alla morte sulla croce

Guida - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Tutti - Perché con la tua santa croce hai reden­to il mondo.

Guida - Siamo al culmine della Passione. Gesù è già stato flagellato e porta sulla testa un casco di spine. Il corpo di Gesù è una piaga; tutte le mem­bra sono straziate da ferite profonde e sanguinanti.

1° Lettore - Il volto è bagnato dai rivoli di sangue che scorre dalle ferite aperte dalle spine sulla testa. Sulle spalle ha un manto di porpora e nelle mani le­gate da una corda che tiene, come scettro, una can­na.

2° Lettore - Pilato ha in mente di muovere a pietà il popolo verso Gesù. Purtroppo dalla piazza sale un solo grido: "Crocifiggilo?". Egli sa che Gesù è inno­cente, ma, per timore, lo condanna alla peggiore delle morti: quella in croce.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

I ° Lettore - Anche Teresa martoriava il suo corpo con strumenti di penitenza: i cilici straziavano braccia e gambe, mentre un busto d'acciaio, armato di un gran numero di punte, straziava spalle e petto.

2° Lettore - Teresa così s'immergeva nella Via Crucis ogni giorno, tutta immedesimata a Cristo soffe­rente. Gesù accettò per amore quella condanna che era la più spaventosa e l'offri per la salvezza del­le anime. Identico lo scopo che animava Teresa nelle sue spaventose penitenze: salvare le anime.

Tutti - Impariamo da Teresa a saper unire preghie­ra e sacrifici per amore a Gesù e per la salvezza del­le anime. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori" (Teresa Manganiello).

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«... Il suo innocente corpo, era quasi tutto coperto di cili­zio... le attorniava le spalle ed il petto, un busto armato al di dentro di un numero immenso di punte d'acciaio, lavoro delle sue mani, e sopra di questi scaricava i colpi un flagello di cuoio, anch'esso frastagliato di acuminate punte...» (Apologia, p. 25).



SECONDA STAZIONE

Gesù riceve la croce sulle spalle

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Gesù è rivestito delle sue vesti. Dovevano ser­vire da fascia per le strazianti e sanguinanti ferite della flagellazione; altrimenti sarebbe morto dis­sanguato lungo la via senza quelle vesti. Non por­tava sulle spalle lo stipite della croce che era già piantato sul Calvario, ma solo il patibolo.

I° L - Una corda, che parte dalla caviglia, lega il pati­bolo alle braccia di Gesù, mentre un'altra lo lega a uno dei due ladroni condannati alla morte di cro­ce.

2° L - Ecco il corteo: Gesù si incammina verso il luo­go dell'esecuzione. Quattro soldati circondano Ge­sù; altri quattro per ogni condannato alla croce.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

I ° L - Quante volte Teresa aveva visto i cortei dei con­dannati a morte trascinati dal carcere di Montefu­sco al luogo dell'esecuzione. Aveva il cuore già pre­parato a immedesimarsi nei patimenti del cuore di Gesù. Penetrava la sofferenza e l'amore con cui Egli cercava e abbracciava i patimenti per amore delle anime. Quell'amore spingeva anche Teresa a caricarsi la croce sulle spalle tanto straziate, a sali­re i gradini della scala di casa in ginocchio per imi­tare Gesù e patire con Lui, per Lui e per le anime.

2° L - L'amore di Cristo non le dava riposo. La via del­la Croce era il suo amore, il suo esercizio, la sua pas­sione e la sua professione, il suo apostolato: una ri­sposta di amore all'amore di Cristo.

T - Domandiamo a Gesù la forza di provargli il no­stro amore con l'imparare a preferire il patire al go­dere, sull'esempio dei santi. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Per imitare Gesù Cristo nella penosa salita al Calvario, con enormi pesi sul capo e sulle spalle, saliva ginocchioni l'erta scalinata della sua casa» (Apologia, p. 23).



TERZA STAZIONE

Gesù cade sotto la croce per la príma volta

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Gesù era sfinito per la tortura della flagellazio­ne e della coronazione di spine. Non veniva più fla­gellato; flagellati erano gli altri due condannati che reagivano e davano strappi alla corda che li legava a Gesù.

I° L - Sotto questi strappi Gesù perdeva l'equilibrio e cadeva a terra: la testa, in particolare il volto, bat­teva sui sassi della strada. Poteva morire e tanti morivano sotto la croce. Gesù supplicava il Padre di non farlo morire sotto la croce, ma sopra la croce.

2° L - Gesù voleva patire tutto fino alla fine e morire sopra la croce per provare il suo amore per ognuno di noi.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

I° L - Per la Messa quotidiana Teresa saliva dalla sua casa alla Chiesa di Sant'Egidio curata dai PP Cap­puccini; saliva vestita di strumenti di penitenza; so­stava, di quando in quando, per flagellarsi e immo­larsi con Gesù, mai stanca di patire. Insaziabile di patimenti Gesù; insaziabile di patimenti Teresa per tutta la sua vita.

T - Ci trasmetta Gesù, per intercessione di Teresa, il suo amore, la sete di patire per aiutarlo a salvare le anime. Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Il lunedì, il mercoledì e il venerdì sono i giorni del suo volontario martirio... Ma di notte, di giorno e sempre il rinnova, chè vede moltiplicarsi gli scandali, perseguirsi e calunniarsi la Chiesa, il suo Capo Supremo, i suoi Ministri; quando ode inondar la bestemmia, la disonestà ed essersi cangiati in costume la licenza, il furto, l'usura...» (Apologia, p. 25).



QUARTA STAZIONE

Gesù incontra la sua afflittissima Madre

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Dal giorno della presentazione di Gesù al Tem­pio, Maria era sempre sulla via del Calvario. Il Pro­feta glielo aveva detto: "Questo bambino sarà con­traddetto e la spada del dolore ti trapasserà l'anima".

I° L - I profeti l'avevano annunciato ridotto tutto una piaga, il volto come quello di un lebbroso. Maria sa­peva che Gesù doveva essere trafitto alle mani e ai piedi e che avrebbe avuto il costato spaccato dalla lancia.

2° L - Quante volte la Madre aveva offerto il Figlio al Padre e quante volte si era offerta con Lui per sal­vare le anime, per salvare anche noi.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1 ° L - Teresa, ad imitazione di Maria, ha fatto della sua vita un'offerta continua di ogni specie di sacrifici, ri­nunce, penitenze, privazioni, digiuni... per coopera­re, sull'esempio della Madonna che, proprio negli anni della sua adolescenza, a Lourdes aveva chiesto preghiera e penitenza per la conversione dei pecca­tori.

2° L - Era la vista delle offese a Dio a spingere Teresa a flagellarsi e a straziarsi il corpo con le punte d'acciaio del busto. Voleva, con Maria e come Ma­ria, cooperare a tutta l'opera della Redenzione; vole­va pregare e patire per il Papa e la Chiesa, per libera­re le anime del Purgatorio e suscitare cristiani santi.

T - Diamo ascolto anche noi all'Immacolata, che a Lourdes e a Fatima è scesa per chiamare tutti i cri­stiani a farsi, con Lei, corredentori. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericordia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Suo genio, mai interrotto o indebolito, l'offrire a Dio ogni cosa per la conversione deí peccatori e per la liberazione delle anime del Purgatorio: per le quali fece sempre l'esercizio della Via Crucis, anche più volte al giorno, avendo il Crocifisso a ciò benedetto» (Cenni Biografici, p. 43).



QUINTA STAZIONE

Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Il fatto è avvenuto dopo l'ultima caduta sotto la croce. Gesù, stremato, non riusciva più a solle­varsi. Sembrava morto. Quanti morivano sotto la croce, prima di arrivare alla crocifissione?

I° L - Stava per capitare anche a Gesù; ma Lui voleva morire sopra la croce. Nel suo cuore l'amore non era mai sazio di patire. I soldati romani, per timore che morisse prima di arrivare al luogo del supplizio, costrinsero il Cireneo a portare il patibolo di Gesù.

2° L - Deve essere avvenuto un miracolo nel cuore del Cireneo. Il contatto con la croce di Gesù lo tra­sforma, lo converte, lo fa discepolo di Cristo. Anche i suoi figli Alessandro e Rufo, diventano apo­stoli di Cristo.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

G - Aiutare Cristo, cooperare con Lui per riparare i peccati, per intercedere grazie di conversione è stato lo scopo della vita di Teresa, la quale, proprio sull'esempio del Cireneo, anche lei si caricava sul­le spalle la croce che, premendo sulle punte d'acciaio della gabbia spaventosa di cui era rivesti­ta, la rendeva tutta simile a Gesù.

I° L - Come Gesù anche Teresa insaziabile di pa­timenti e sofferenze: ricorreva alle punture delle ortiche, si rotolava sulle spine pungentissime, sul­le punte dei cardi di castagno, dormiva sopra un sasso, portava pesi sul capo e sulle spalle. Voleva es­sere un Cireneo vivente e cooperare con Gesù alla Redenzione dell'umanità.

T'- Chiediamo a Gesù che ci conceda lo stesso amore di Teresa, per aiutarlo a portare la Croce nei sofferenti che incontriamo sul nostro cammino. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Quando ascoltava le amarezze del Sommo Pontefice, alla disciplina aggiungeva il tormento prolungato da un fascetto di ortiche; l'avvoltolarsi su di uno strato di cardi di castagno o di pungentissime spine» (Cenni Biografici, p. 37).



SESTA STAZIONE

Gesù è asciugato dalla Veronica

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Veronica è la consolatrice. Nessuno la ferma: si avvicina a Gesù e con un velo gli asciuga il volto. Gesù per riconoscenza lascia la sua immagine im­pressa su quel lino.

I° L- Innamorata di Gesù era la Veronica, la quale, ve­dendo il suo Volto deformato, bagnato di sudore, di sangue e di polvere, sfidò i soldati e attraversò la folla per dargli il suo amoroso conforto.

2° L - Il volto era sempre più sfigurato. Due ferite sul­le sopracciglia. Le palpebre insanguinate. Il naso straziato. Due rivoli di sangue gli uscivano dalle ca­vità nasali e non c'era mano che frenasse quel san­gue. Il mento, tutto rovinato. Tumefatto è il lab­bro superiore.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L - Innamorata di Gesù era Teresa. L'amore per Gesù Crocifisso la spingeva sempre più a ripro­durre in sé gli spasimi della Passione e diventare immagine vivente del Crocifisso.

T - O Volto santo di Gesù, tu che portavi il cuore di Teresa a immedesimarsi nella tua Passione in­fiamma di amore i nostri cuori, perché in­namorati di Te ricorriamo ai mezzi della preghiera fervente e perseverante, alla frequenza ai sacra­menti per essere santi e testimoni del tuo amore e così far nostro, nella pratica, il programma tracciato dal Sommo Pontefice a tutti i cristiani per il Terzo Millennio, ed essere non cristiani a ri­schio, mediocri, ma cristiani ferventi, santi. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«... un'artrite ostinata l'assale violentemente. Non vi è punto del suo corpo non tormentato dal più fiero dolore - eppure il suo volto, sebbene un po' trasformato, sorride di una gioia di paradiso: il suo labbro non muove un lamento, anzi non l'adopera che a ringraziare il suo Diletto, il quale vuol renderla sempre più conforme a Sé» (Apologia, p. 26) .



SETTIMA STAZIONE

Gesù cade la seconda volta sotto la croce

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Gesù cade un'altra volta a terra. Non poteva ri­pararsi. Le mani legate al patibolo. Batteva con la testa e la faccia per terra. Sulle spalle il patibolo che pesava più di mezzo quintale. Quando cadeva la testa sbatteva a terra con un simile peso.

I° L - Le ferite si aggiungono agli schiaffi, agli sputi, ai colpi di flagello e al sangue che esce dalle piaghe ca­usate dalla flagellazione.

2° L - La Passione di Gesù, le sue piaghe, le sue soffe­renze, i suoi strazi erano tutti impressi pro­fondamente nella mente e nel cuore dei Santi. La meditazione della Passione era il pensiero domi­nante dei loro giorni e delle loro notti.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L – I terribili strumenti con i quali Teresa martoria­va le sue membra, giorno e notte, in casa, per la strada, in chiesa e durante il lavoro, sono testimoni del suo profondo amore per Gesù Crocifisso, men­tre c'invitano ad imparare ad amare, a saper soffri­re e confortare Gesù nelle membra doloranti della Santa Chiesa.

T - Preghiamo Teresa che ci ottenga da Gesù la gra­zia di portare impresse nella mente e nel cuore il ri­cordo della sua santissima Passione, e abbiamo la forza per resistere e rialzarci dalle nostre cadute. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Adusasi alla chiesa dei Cappuccini ch'ella frequentava, dirsi per tempissimo la messa, a comodo dei campagnuoli. Ella conducendovisi per un remoto sentiero, fermasi, fino a tre volte per via, e dato di mano ai flagelli, orribilmente si percuoteva dicendo: "Misericordia, Signore, misericordia dei peccatori!"» (Apologia, p. 25).



OTTAVA STAZIONE

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Le donne che Gesù incontra durante la sua sali­ta al Calvario sono veramente addolorate per la sua condanna alla croce e lo dimostrano con pianto e lamenti. Ma Gesù le invita a piangere, più che su di Lui, sulla causa della sua Passione: il peccato.

1° L - "Figlie di Gerusalemme non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del le­gno secco?"

2° L - Certo a provocare la Passione è stato l'amore del Padre che ci ha amati fino a sacrificare il Figlio. In questa stazione, però, Gesù spiega che la causa della sua Passione sono stati anche i peccati. È verità di fe­de che Gesù ha patito ed è morto per i nostri peccati.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L - Non ci resta che ringraziare Gesù di tanto amo­re misericordioso e di impegnarci a lottare contro il peccato, che rinnova i dolori e le sofferenze della Passione.

2° L - E' stata così tutta la vita di Teresa, che si defini­va peccatrice, e che ha fatto della sua esistenza un pianto per i peccati e per la conversione dei pecca­tori.

T - Il Figlio di Dio, caricandosi dei nostri peccati, li ha espiati ottenendoci perdono, misericordia e gra­zia. Teresa ci aiuti ad accogliere l'invito di Gesù che ci chiama a pentirci dei nostri peccati e a do­mandare perdono per i peccatori. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Le dovesse costare il più duro sacrifizio la salvezza un'anima le è sempre caro il compierlo» (Apología, p. 20).



NONA STAZIONE

Gesù cade la terza volta sotto la Croce

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Il peso dei peccati è enorme e Gesù cade sotto la croce che pesa quanto il mondo. Meno si fosse peccato e meno sarebbe pesata quella croce. Gesù non riesce più ad alzarsi. E' quasi morto.

1 ° L - Contempliamo il volto dolente di Gesù: è tutto sangue e ferite. Così l'aveva visto il Profeta Isaia.

2° L - "Non ha apparenza né splendore per attirare i nostri sguardi; non splendore per potercene com­piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno da­vanti al quale ci si copre la faccia... Egli è stato tra­fitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità" (Isaia, 53).

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L - Teresa era instancabile nel martirizzare il suo corpo verginale e santo con veglie e digiuni, con ci­lici e flagelli e ogni altro strumento di penitenza, per poter riparare i peccati e ottenere grazie di con­versione per i peccatori.

2° L - Il Signore, continuamente offeso, la rendeva instancabile nella pratica della purezza angelica, dell'obbedienza eroica, della più profonda umiltà.

T - Con la sua vita e con il suo esempio Teresa inse­gna e chiama le anime ad essere sempre più sante per convertire i peccatori e così sollevare i pesi del­la croce di Gesù. La Madonna a Fatima ha rivelato che Gesù è "fin troppo offeso" e ha chiamato tutti a pentirsi, a riformarsi per essere santi e ottenere conversioni a Dio. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Unicamente desiderosa di avvicinarsi al Prototipo, ricorda e medita di continuo tutte le pene, gli insulti, le contumelie e le calunnie sostenute dal suo divino Maestro. Allora solo pare godesse davvero, quando ha l'occasione di beverne il calice sino alla feccia» (Apologia, p. 23).



DECIMA STAZIONE

Gesù spogliato e abbeverato di fiele

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Siamo sulla cima del Calvario. Iniziano per Ge­sù le torture del più terribile dei supplizi, destina­to agli schiavi e ai réi dei più gravi delitti. Gesù è spogliato delle vesti. Gli abiti che si erano attaccati alla carne delle piaghe, strappati con violenza, ria­prono le ferite della flagellazione.

1 ° L - Contempliamole una ad una queste piaghe, che un giorno saranno i nostri giudici.

2° L - Gesù è ridotto come un lebbroso. Era uso tra i giudei, dare una bevanda amara per i condannati al­la croce per dare loro un sollievo nelle sofferenze atroci. Gesù accetta quella bevanda: ma vuole solo assaggiarla, non per trovare sollievo; cerca nuove sofferenze. Deve espiare tutti i peccati di gola.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L - Teresa ha saputo camminare sulla via dei grandi santi: non era mai sazia di patimenti. Durante la Messa, alla Consacrazione del pane e del vino, lei si muoveva entro il busto spaventoso per straziare le sue carni innocenti e creare nuove piaghe; spon­taneamente si rotolava sulle spine per straziare ogni punto del suo corpo verginale.

2° L - Anche lei rendeva amaro il suo cibo spruz­zandolo con l'assenzio o con la cenere, tra­sformando i giorni e gli anni giovanili in una Via Crucis vivente.

T - Ci sia dato di imitarla nell'ascoltare Gesù che invita tutti a seguirlo rinnegando se stessi e portan­do la croce dei doveri quotidiani, per amore suo e in comunione con la sua Passione. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Digiuno in pane e acqua. Digiuno quotidiano in tal modo che potrebbe dirsi una continuata Quaresima di pane ed acqua la vita di Teresa... Obbligata a mangiare dai genitori, mescolava destramente al cibo delle foglie di assenzio, mortificazione usata quasi giornalmente, e qualche volta la cenere, anche quando prendeva un pezzo solo di pane» (Cenni Biografici, p.36).



UNDICESIMA STAZIONE

Gesù inchiodato sulla Croce

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Ecco i preparativi per la crocifissione di Gesù: il patibolo, i chiodi, il martello, i polsi trafitti. I chiodi ledono vasi sanguini, arterie e vene, tessuti e nervi. Dolori atrocissimi.

I° L - Gesù è sollevato. Ha i polsi trafitti e confitti con chiodi al patibolo; così cammina ora Gesù verso lo sti­pite della croce già infisso a terra.

2° L - Gesù è sollevato da terra. Il patibolo è incastrato nello stipite e il suo corpo ora pende dalla Croce. La sete lo divora. L'angoscia interiore è spaventosa. Ge­sù grida: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbando­nato!". Non è il grido di un disperato. È il segno di tutti i patimenti, di tutte le sofferenze assunte per re­dimere gli abissi di tutti i peccati e di tutte le umane disperazioni.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L - Il cuore e la mente di Teresa erano sempre lega­ti alla Croce, a Gesù crocifisso. Ne è prova la sete di patimenti per saziare e sollevare la sete di Cristo procurando la conversione dei peccatori.

T - Sia dato anche a noi di non voler sapere altro, come per San Paolo, che Cristo e Cristo Crocifis­so. Ognuno deve poter dire come San Paolo: "L'amore di Cristo mi spinge; mi ha amato e ha da­to se stesso per me". Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«Oh, mio Diletto, giacché ora sono nelle mani tue, deh! riversa sopra di me tutto il calice di quell'ira, onde vorresti percuotere i peccatori e questi, ti prego, converti e vivano» (Apologia, pp. 26-27).



DODICESIMA STAZIONE

Gesù muore in Croce

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - È il momento di contemplare il volto dolente di Gesù crocifisso e il suo corpo tutto straziato: il capo coronato di spine, le mani e i piedi trafitti, il corpo tutto una piaga per i colpi dei flagelli.

1 ° L - Gesù prega per i suoi crocifissori e l'ultima paro­la è: "Tutto è compiuto". Dalla sua bocca esce un grido: gli si spacca il cuore. Il sangue si riversa tra il cuore e la parete più interna del pericardio. Il dolo­re è atrocissimo.

2° L - È il culmine della Passione: il corpo di Gesù ac­quista immediata rigidità cadaverica. Poco dopo, un soldato, con la lancia, gli spacca il costato e gli trapassa il cuore; ne escono sangue e acqua.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

I° L - Contempliamo Gesù Crocifisso. È Dio e muo­re per amor mio, deve dire ogni persona. L'amore è l'unica risposta: "Gesù ti amo anch'io". Il Calva­rio è il monte dell'amore e degli amanti. La più vici­na è la Madre, l'Addolorata. Sono con Lei San Gio­vanni e le pie donne.

2° L - Alla schiera delle pie donne, delle "amanti del Crocifisso", si allinea Teresa, vera sposa di Gesù Crocifisso e con Lui crocifissa; anche lei tutta una piaga, tutta sanguinante, assetata di patimenti, per immedesimarsi con il Dio Crocifisso.

T - Dolce sposa del Crocifisso, tu ci insegni a unire alla contemplazione l'offerta del cuore e l'amore al sacrificio. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia deí peccatori".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«... Quando ode che unico mezzo a toccare il termine del suo glorioso cammino, è l'abnegazione completa della propria volontà, è lieta di poter conformarsi al suo Gesù Crocifisso, nel quale scorge il suo tesoro, la sua temporale ed eterna felicità» (Apología, p. 19).



TREDICESIMA STAZIONE

Gesù deposto dalla Croce

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Prima il martello per inchiodare Gesù in cro­ce, ora le tenaglie per schiodarlo e staccarlo dalla croce. Sul Calvario c'è il silenzio. Il cielo si è oscu­rato, la terra ha tremato. Il Padre ha tanto amato il mondo da sacrificare il Figlio prediletto. Final­mente Gesù è arrivato al battesimo agognato.

I° L - Maria ha tra le braccia il Figlio. Ha davanti a sé la contraddizione in tutta la sua perversità. Dal pro­fondo del cuore offre il sacrificio del Figlio e si of­fre con Lui.

2° L - Il corpo di Gesù deposto dalla Croce cammina verso la pietrificazione: pietrificato è il Cuore di Maria.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L - Questa visione riempiva la mente e il cuore di Teresa: anche lei era trafitta alla vista dei peccati e quasi naturalmente portata a espiarli con quegli stessi strumenti che avevano straziato il corpo di Gesù. Non finiva di offrirsi vittima, di offrire la sua vita in espiazione dei peccati, per la salvezza delle anime.

2° L - Teresa aveva la Passione di Gesù impressa nella mente, stampata nel cuore; da qui il suo impegno, il suo entusiasmo a straziare il suo corpo per essere conforme a Cristo crocifisso.

T - Impariamo a crocifiggere il corpo con i suoi vizi e concupiscenze per non rinnovare la Passione di Gesù con i peccati, in espiazione dei quali è là, mor­to, tra le braccia di Maria. È la Pietà È l'Addolorata che a Fatima ha ammonito i suoi figli col cuore circondato da spine: "Non offendete più il Signore che è già troppo offeso?". Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, misericor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore!

«... in ogni venerdì alle ore venti italiane ponevasi a fare un'ora di orazione mentale sopra la Passione di Gesù e i Dolori di Maria Santissima» (Cenni Biografici, p. 35).



QUATTORDICESIMA STAZIONE

Gesù è deposto nel sepolcro

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo hanno volu­to tributare a Gesù funerali reali avvolgendone il corpo nel lino della Sindone e riempiendo il sepol­cro dei più preziosi profumi.

1° L - I nemici di Gesù lo avevano schernito: "Scendi dalla croce e ti crederemo". Gesù avrebbe potuto scendere. Ma ha voluto il sepolcro e sopra il sepol­cro una pietra.

2° L - A Gesù non sono bastati gli sputi, gli schiaffi, le corde, le spine, i chiodi, la croce, la lancia; ha voluto anche una pietra sulla sua tomba. Non solo voleva provare la sua divinità rovesciandola, uscendo dal se­polcro risorto e vittorioso, ma voleva ancora vincere la durezza dei cuori, peggiore di quella delle pietre.

RIFLESSIONE SULLA VITA DI TERESA MANGANIELLO

1° L - Teresa ci insegna a rispondere agli inviti di Gesù crocifisso, morto e risorto, detestando i peccati e camminando nella via dei comandamenti. Lei è in prima fila nel seguire Gesù.

2 ° L - Anche a Teresa, non sono bastati i flagelli, i cili­ci, il busto orribile, le corde e la croce. Anche lei ha voluto le pietre sotto il suo capo per aumentare la sofferenza, per espiare, salvare anime e consolare Gesù.

T - Ci sia dato, imitando Teresa, di vivere lo spirito della Via Crucis come lo ha vissuto lei. Padre nostro, Ave Maria, Gloria

Giaculatoria: "Misericordia, Signore, míserícor­dia dei peccatori ".

Santa Madre, deh! Voi fate che le piaghe del Si­gnore siano impresse nel mio cuore.

«...Teresa ha chiamato molti alla via della salvezza; ha cor­retto peccatori; ha chiamato il prossimo a cercare solo la gloria di Dio e la salvezza dell'anima in ogni operare, fissa e diligente nella convinzione, che volendo bene davvero al dilettissimo Sposo, dovea adoperarsi in tutti i modi a procu­rarne la gloria» (Cenni Biografici, p. 45).


Conclusione della Via Crucis

G - Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

T - Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

G - Preghiamo

O Dio onnipotente ed eterno che hai dato come modello agli uomini Gesù Cristo, fatto uomo e umiliato sino alla morte di croce, concedi a noi, per intercessione della Vergine Maria, di avere sempre presente questo mistero di amore e di gra­zia, di perdono e di misericordia e di conseguire i frutti della Redenzione per partecipare alla gloria del Tuo Figlio Risorto. Per Cristo nostro Signore.

T - Amen.

Un Pater, Ave, Gloria secondo le intenzioni del Sommo Pontefice



Preghiera per la glorificazione di TERESA MANGANIELLO (Montefusco, 1849-1876)

Signore Gesù, che ti degni di coronare di gloria le anime che più ti somigliano per l'imitazione delle tue virtù, donaci la gioia di vedere glorificata anche su questa terra la tua serva fedele Teresa Manganiello, che nella sua breve vita ci lasciò tanti esempi di eroica carità, di in­vitta fortezza e di aspra penitenza. Per la sua intercessione concedici la grazia. Amen. 3 Gloria



Teresa Manganiello nasce a Montefusco (AV) il 1° gennaio 1849 e il giorno successivo è battezzata nella Chiesa Parroc­chiale di S. Giovanni - del Vaglio.
Nel 1850 riceve il Sa­cramento della Cresi­ma e alcuni anni dopo l'incontro con Gesù Eu­caristico nella prima Comunione.
Vissuta in una famiglia religiosa del mondo contadi­no, cresce e si delinea la sua fisionomia spirituale.
Il 1° maggio 1871 emette la professione dei Consi­gli Evangelici nel Terz'Ordine Francescano.
Donna di fede, di preghiera, di penitenza; mistica e pratica, svolge un apostolato unico ed eccezionale. "Vero missionario nelle sue contrade" evangelizza con l'esempio, con la parola e con le opere.
I poveri, i sofferenti, gli sventurati, gli orfani, gli emarginati sono i prediletti e la "gloria" della "anal­fabeta Sapiente di Montefusco".
La sua brama di santità, la sua sete di consacrazione a Dio e la sua ansia per la salvezza delle anime ispira­no al Cappuccino P Lodovico Acernese la fondazione di una Congregazione religiosa e nel 1873 in "udienza privata" ottiene dal Beato Pio IX la bene­dizione per il progettato Istituto.
Teresa muore il 4 novembre 1876, a 27 anni, "pro­clamata santa da tutto un popolo". Cinque anni do­po la sua morte, l'8 dicembre 1881, il P Lodovico Acernese fonda la Congregazione delle Suore Fran­cescane Immacolatine, di cui Teresa è "Madre Spi­rituale" e "Pietra Angolare"
Nel suo patrimonio spirituale ogni suora trova ric­chissimi esempi ed insegnamenti per una vita di to­tale consacrazione al servizio di Dio e della Chiesa. Il processo di canonizzazione della Serva di Dio è in fase ben avanzata.
Sono sempre più frequenti le segnalazioni di grazie, di favori di ordine morale e spirituale, di guarigioni ottenute tramite l'efficace mediazione e interces­sione presso il Signore della Serva di Dio Teresa Manganiello.
In questo Terzo Millennio, segnato ancora da tanta violenza, dall'odio e dalle guerre, Teresa si ripresen­ta come modello autentico di vita cristiana per aiu­tare tutti a edificare la civiltà dell'amore, della soli­darietà e della pace.


I testi nei riquadri sono stati tratti dalle fonti bio­grafiche scritte su Teresa Manganiello:

- G. DA DENTECANE, "L'Apologia della virtù cri­stiana" (1877), in La serva di Dio Teresa Manga­niello: primi scritti in memoria, Pietradefusi 1991.

- L. ACERNESE, "Cenni Biografici della Sorella Ma­ria Luisa" (1879), in La serva di Dio Teresa Manga­niello: primi scritti in memoria, Pietradefusi 1991.


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